Spondilolistesi
Luglio 16, 2021

Spondilolistesi

COS’È LA SPONDILOLISTESI?

La spondilolistesi è una condizione patologica della colonna vertebrale che consiste in un progressivo scivolamento di una vertebra rispetto a quella sottostante. Se lo scivolamento della vertebra superiore avviene in senso anteriore si parla di anterolistesi; in caso di scivolamento posteriore si parla di retrolistesi. Le anterolistesi sono molto più frequenti.

Le vertebre maggiormente colpite da questa condizione sono quelle lombari inferiori (soprattutto la quarta e la quinta vertebra lombare) e la prima vertebra sacrale; sono quindi più frequentemente coinvolti i tratti L4-L5 e L5-S1.

SPONDILOLISTESI, CAUSE

In base alla causa associata, si possono individuare diversi tipi di spondilolistesi:

Istmica: si verifica in presenza di spondilolisi, un difetto in cui una lesione dell’arco vertebrale causa una divisione della parte posteriore della vertebra da quella anteriore. Questo favorisce lo slittamento.

Degenerativa: è la forma più frequente, dovuta alla degenerazione delle faccette articolari posteriori e/o del disco intervertebrale con conseguente instabilità e maggiore movimento di un corpo vertebrale rispetto a quello sottostante.

Traumatica: un trauma può provocare una frattura o direttamente uno scivolamento vertebrale.

Patologica: sono presenti cause sistemiche come disturbi ossei o del tessuto connettivo, o processi focali come infezioni e tumori. Può anche verificarsi o peggiorare a seguito di intervento chirurgico alla colonna vertebrale.

SPONDILOLISTESI, DIAGNOSI

Il medico formula la diagnosi di spondilolistesi basandosi sugli esami di diagnostica per immagini. Generalmente la spondilolistesi è evidente alle RX lombo-sacrali standard, in cui la proiezione laterale consente di misurare precisamente l’entità dello scivolamento.

In alternativa, può essere eseguita una TAC, che è una metodica di imaging ancora più accurata per un’identificazione inequivocabile della spondilolistesi; infine, la risonanza magnetica può essere utile per evidenziare le condizioni delle strutture nervose all’interno del canale vertebrale, dove potrebbero esserci compressioni sul sacco durale o sulle radici nervose. In base alla gravità si divide in gradi, dal I° al IV°. La listesi di primo grado corrisponde ad uno slittamento del corpo vertebrale minore del 25% della lunghezza del corpo stesso. Gli altri gradi sono progressivamente più gravi fino al quarto.

SPONDILOLISTESI, SINTOMI

Il grado di deformità e di scivolamento non è sempre correlabile con i sintomi e i pazienti con spondilolistesi possono essere asintomatici, soprattutto in giovane età. In questi casi, la patologia spesso viene scoperta casualmente durante accertamenti radiologici richiesti per altri motivi.

Quando i sintomi sono presenti possono essere molto vari: possono essere episodici, manifestandosi senza causa apparente o in seguito a sollecitazioni intense, oppure continui, con intensità variabile.

Il dolore è riferito in zona lombare e/o agli arti inferiori, in corrispondenza dei glutei o del sacro, e solitamente si intensifica quando il paziente rimane in stazione eretta per molto tempo o effettua un’estensione della colonna (inarca la schiena all’indietro).

Solitamente diminuisce durante una flessione della colonna (piegamento in avanti) e migliora con il riposo; può tuttavia anche presentarsi durante la notte, a seguito di semplici cambiamenti di posizione. Nei casi in cui la listesi causi una compressione ad una struttura nervosa, possono associarsi sintomi radicolari a carico degli arti inferiori: intorpidimento, bruciore, perdita di forza o sensibilità.

TRATTAMENTO DELLA SPONDILOLISTESI

In seguito alla diagnosi di spondilolistesi, in base alla gravità, si potranno intraprendere diverse strade. Qualora non siano presenti né sintomi né fastidi non sarà necessario nessun trattamento.

Qualora invece sia presente dolore lombare (talvolta associato a sciatalgia) che peggiora in seguito a sforzi fisici o attività in carico, sarà invece necessario intraprendere un trattamento conservativo.

Importanti sono il riposo e l’assunzione di farmaci analgesici o antinfiammatori per diminuire la sintomatologia in fase acuta.

SPONDILOLISTESI, ESERCIZI

Altrettanto importante è la pratica di ginnastica posturale volta al rinforzo del core e al riequilibrio muscolare. Gli esercizi devono per prima cosa ridurre al minimo le sollecitazioni a livello della colonna (evitare esercizi in carico e con eccessive torsioni) ed evitare esercizi che aumentano l’iperlordosi lombare (probabilmente già accentuata dalla patologia).

Per prima cosa quindi bisogna lavorare sugli stabilizzatori del bacino, cercando di favorire una leggera retroversione del bacino (è importante rendere partecipe il paziente e renderlo cosciente del suo corpo). Si andranno a proporre esercizi per il rinforzo dei muscoli addominali, cercando di evitare sempre l’iperlordosi lombare (es. crunch eseguiti con anche e ginocchia a 90°).

Molto importante è mantenere una corretta lunghezza della catena posteriore con esercizi di stretching, così da decomprimere i dischi intervertebrali e dare sollievo e respiro alla schiena (es. posizione supina con le gambe al petto, stretching del piriforme e degli ischiocrurali).

In una seconda fase si andranno a tonificare glutei e ischiocrurali (es. “ponti”) e i muscoli lombari per dare stabilità e supporto alle vertebre lombari.

Talvolta viene proposto l’utilizzo di un busto, da usare soprattutto durante attività lavorative, per sostenere il rachide.

Qualora il trattamento conservativo non dia beneficio, si valuterà la possibilità di un trattamento chirurgico volto a stabilizzare il rachide lombare.