scrocchiarsi le dita
Agosto 20, 2018

SCROCCHIARSI LE DITA: ABITUDINE INNOCUA O DANNOSA?

SCROCCHIARSI LE DITA: ABITUDINE INNOCUA O DANNOSA?

Scrocchiarsi le dita è un’abitudine molto comune, lo facciamo quasi tutti, anche con un certo grado di piacere o soddisfazione. E a tutti è capitato almeno una volta nella vita di chiedersi se questa abitudine faccia male o meno.

Spesso inoltre ci siamo sentiti dire da persone poco informate, che hanno ripreso a loro volta notizie da antiche leggende metropolitane, che scrocchiarsi le dita con costanza può causare l’artrite o in generale procurare dei danni alle articolazioni.

Queste convinzioni non risultano vere. Scrocchiare le dita delle mani o anche quelle dei piedi non fa male e nemmeno potrebbe essere un’abitudine pericolosa. Lo dicono vari studi scientifici nel corso degli ultimi sessant’anni.

scrocchiarsi le dita

Uno dei più recenti e di maggiore qualità da un punto di vista scientifico (“Knuckle cracking and hand osteoarthritis”, di Deweber K., Olszewski M, Ortolano R.) su un campione di 215 persone con età variabile dai 50 agli 89 anni, ha esaminato le radiografie alle mani di questi soggetti, confrontando in particolar modo le articolazioni delle dita tra chi era abituato a scrocchiarsi con frequenza le dita rispetto a chi non lo faceva.

La conclusione dello studio è che non sono state rilevate differenze tra i due campioni di persone, confermando che scrocchiare le dita non causa artrosi.

Interessante e peculiare lo studio del medico californiano Donald Unger, che gli è valsa la vittoria del Premio Ig Nobel del 2009, “Does Knuckle Cracking Lead to Arthritis of the Fingers”: per circa sessant’anni di vita ha scrocchiato con frequenza costante esclusivamente le dita della mano sinistra, lasciando stare l’altra. Comparando gli effetti sulle dita, dopo un lasso di tempo così lungo, non presentava differenza significative tra una mano e l’altra, concludendo quindi che scrocchiare le dita anche per tanti anni non produce danni alle articolazioni.

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Articoli più recenti hanno però risposte anche a domande più specifiche: cosa produce il tipico suono dello scrocchiare un dito? Perché talvolta il suono risulta diverso, più acuto o più secco?

Gli studiosi Vineeth Chandran Suja della Stanford University e Abdul Barakat della École polytechnique pubblicato su Scientific Reports hanno creato un modello matematico per supportare la tesi che il suono prodotto dallo scroccare le dita sia causato dal collasso di bolle di gas all’interno del liquido sinoviale delle articolazioni.

L’ipotesi predominante per spiegare la causa del suono prodotto è sempre stata la rottura di bolle gassose che si formano all’interno del liquido che si trova tra due superfici articolari, liquido che ha la funzione di tenere lubrificata la giunzione e consentire un movimento fluido: effettuando, nell’atto di scrocchiarsi le dita, un movimento rapido e veloce, si vanno a rompere le bolle gassose prodotte (un po’ come quando si schiacciano i pluriball, i fogli di plastica con le bolle utilizzati per avvolgere gli imballaggi nelle spedizioni) provocando il caratteristico suono.

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Le simulazioni matematiche dello studio sono coerenti con le registrazioni empiriche reali, andando a confermare la teoria della rottura di piccole bolle; lo studio inoltre sottolinea come la produzione di suoni diversi l’uno dall’altra sia dovuta semplicemente alla differente forza e velocità che si imprime sulle dita nell’atto dello scrocchiarle.

Per concludere, possiamo rassicurare chi è abituato a scrocchiarsi le dita con frequenza, garante dogli che il rischio di procurarsi danni articolari o artrosi è pari a chi non ha questa abitudine; suggeriamo comunque di praticarla con moderazione, specialmente per preservare i timpani e la pazienza delle persone vicine.

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