lesioni muscolari
Ottobre 3, 2016

LESIONI MUSCOLARI: contratture, stiramenti e strappi

LESIONI MUSCOLARI: contratture, stiramenti e strappi.

Le lesioni muscolari sono tra i traumi più frequenti in ambito sportivo, tanto che secondo alcune stime rappresentano fino al 50% delle cause di infortunio.

Sono comuni negli sport di contatto come il calcio o il basket, ma si possono presentare anche in attività singole che prevedono grosse accelerazioni come nel tennis o nell’atletica.

I muscoli più frequentemente coinvolti sono quelli di natura bi-articolare, come gli ischiocrurali o i gemelli del tricipite surale, che svolgono la loro azione in modo più complesso e a cavallo di due articolazioni.

 

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CLASSIFICAZIONI

Per poter gestire nelle modalità più appropriate è necessario poter classificare il tipo di infortunio.

In primis le lesioni muscolari si possono differenziare sulla base del fattore che ha generato il trauma:

  • lesioni da trauma diretto
  • lesioni da trauma indiretto

Le lesioni da trauma diretto sono provocate generalmente da un contrasto di gioco con l’avversario o con un attrezzo. Esiste quindi una forza esterna che agisce in maniera diretta sulla zona che sarà interessata e provoca una rottura di fibre proporzionale all’intensità del trauma. Queste lesioni si possono distinguere in:

  • contusione ( stravaso ematico più o meno diffuso che causa gonfiore, dolore alla palpazione e impotenza funzionale)
  • lacerazione

 
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Le lesioni da trauma indiretto avvengono per problematiche che si sviluppano all’interno del muscolo, come un sovraccarico di lavoro, un allungamento eccessivo o una violenta contrazione proveniente da muscolo in riposo.

Le cause sono di varia natura e di solito sono correlate a errori nel carico di allenamento, del riscaldamento, problemi di coordinazione, errori nell’esecuzione del gesto tecnico o microtraumi ripetuti.

La classificazione di queste lesioni si basa sul danno anatomico:

 

  • contrattura
  • stiramento/elongazione
  • strappo muscolare di I, II, III grado.

Nella contrattura e nello stiramento non vi è danno strutturale nelle fibre muscolari. Nel primo caso la capacità contrattule del muscolo si altera come conseguenza ad uno stimolo meccanico superiore al suo grado di sopportazione.

Nel secondo caso si assiste ad un allungamento della fascia muscolare senza però interruzione anatomica di fibre.

Nello strappo muscolare vi è invece una rotture di fibre: i gradi distinguono la gravità del quadro clinico, da una rottura di poche fibre (I grado), ad quantità più significativa con eventuale interessamento della giunzione miotendinea (II grado), fino alla rottura totale o quasi delle fibre del ventre muscolare colpito (III grado).

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INDAGINI DIAGNOSTICHE

A livello prognostico può essere utile in caso di evento lesivo effettuare un’indagine diagnostica tramite ecografia per identificare quali e quante strutture anatomiche sono coinvolte. L’esame può essere ripetuto regolarmente a distanza di tempo per monitorare il processo di guarigione.

In casi selezionati in cui nell’esame ecografico non si riesce a rilevare la zona lesionata può essere consigliata una Risonanza Magnetica per avere un’immagine più chiara e dettagliata della zona. È utile infatti nei casi di lesioni non strutturali.

 

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TRATTAMENTO

Il trattamento di una lesione muscolare è volto al ripristino della completa funzionalià e alla prevenzione delle possibili recidive. I protocolli riabilitativi differiscono in tempistiche a seconda del grado di lesione ma seguono la stessa progressione di stimoli.

In fase acuta, cioè nei primi giorni dopo il trauma, si applica il protocollo R.I.C.E.: Rest (riposo), Ice (ghiacchio), Compression (compressione/bendaggio), Elevation (elevazione della parte lesa). Gli scopi di questa procedura sono il controllo dell’infiammazione e dell’edema/emoraggia. Molto utile la terapia fisica fin da questa prima fase.

In fase subacuta, dopo qualche giorno dal trauma, si possono iniziare mobilizzazioni passive dolci e semplici esercizi isometrici in assenza di dolore per prevenire la formazione di aderenze tissutali, mantenere l’elasticità muscolare e stimolare il corretto allineamento delle fibre di collagene nella riparazione del danno anatomico.

Se la lesione coinvolge gli arti inferiori è importante correggere eventuali errori o compensi nello schema del passo prima possibile per evitare sovraccarichi ad altre strutture.

 

La fase di rimodellamento e quella del recupero della funzionalità sono le più strettamente riabilitative: progressivamente ed in assenza di dolore vengono inseriti tutti gli altri tipi di contrazione muscolare, in ultima l’eccentrica. Viene inoltre data importanza al recupero dell’elasticità, importante allo scopo di prevenire le recidive. Il programma di lavoro diventa quindi sempre più complesso fino a riportare il paziente a riprendere tutte le sue funzioni, e nel caso dell’atleta a riprendere la sua attività sportiva.

Le lesioni muscolari sono il vostro pane quotidiano perchè siete degli sportivi?  Speriamo di no,  ma in ogni caso potete visitare i nostri canali social per qualsiasi consiglio: FacebookTwitter e Youtube