ansia
Gennaio 23, 2017

ANSIA: cos’è e come affrontarla

ANSIA: COS’E’ E COME AFFRONTARLA

Eventi di vita come il lavoro, la famiglia, le separazioni, le malattie possono far insorgere ansia.

Negli ultimi tempi si sente parlare spesso di questo malessere perché molte persone ne soffrono in maniera importante e proprio per questo motivo diventa qui necessario iniziare con una domanda: “Che Cos’è l’Ansia?”

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Come prima risposta può essere utile ricordare che un ansia di base ci appartiene da sempre, probabilmente dalla preistoria.

La storia narra che gli animali di fronte ad una minaccia o pericolo attivano delle reazioni fisiche funzionali per affrontare la situazione con attacco o fuga.

Ci sarà aumento del battito cardiaco, aumento dello stato di vigilanza, sudorazione, scarico di pesi inutili come urina e feci perché si scappa meglio più leggeri, ecc.

Anche per le persone valgono le stesse regole ed ecco da dove arriva quel fastidioso male alla pancia che costringe a ritirarsi e scaricarsi.

La sua origine sta nel lasciar andare pesi inutili per affrontare meglio la situazione, aspetto che sicuramente si è evoluto ma che ci portiamo dietro come qualcosa di antico e significativo, che ha ancora un senso vitale anche metaforicamente parlando.

 

 

L’ansia nasce come meccanismo di allarme, che non si è estinto, con il preciso compito di avvisare che sta accadendo qualcosa, potrebbe succedere qualche cosa, perciò occorre fare attenzione.

Quindi l’ansia di base può essere definita un valido meccanismo e alleato della sicurezza e sopravvivenza della persona, senza la quale si rischierebbe di mettersi in serio pericolo.

Ci serve, quella puntina fastidiosa ogni tanto deve esserci, come una pulce nell’orecchio che ci avvisa, gestibile e controllabile per poi svanire appena l’evento scatenante è stato affrontato e risolto.

Prima di un esame o prima di un colloquio di lavoro l’ansia che si prova è funzionale, serve per affrontare la situazione con tutte le risorse a disposizione, come una spinta a rimanere vigili sull’obiettivo.

Al riguardo è stato dimostrato esserci una relazione tra ansia e livello di prestazione.

A livello basso di ansia la prestazione è nulla.

Con l’aumentare dell’ansia ci sarebbe un miglioramento della prestazione fino ad un livello ottimale.

 

Evento importante

Esame-lavoro

Allarme-pericolo (ansia=impegno-concentrazione)

Uso funzionale dell’ansia

Gestione –risoluzione

Fine dell’allarme o dell’ansia e superamento dell’evento

Fino a quello successivo

 

Quando invece questa puntina fastidiosa di ansia si intensifica oltre il livello ottimale ,si spinge più su, sempre più su, l’ansia perde la sua funzionalità, rischiando di trasformarsi in malessere.

Se poi si innesca un graduale quotidiano mal di vivere per la maggior parte del tempo e per molto tempo, qualsiasi cosa succeda o succederà, anche di secondaria importanza, o per cose mai state motivo di preoccupazione fino a quel momento, si potrebbe essere in presenza di quell’ansia di cui tanto si parla e tanto fa soffrire: il disturbo d’ansia.

L’ansia disfunzionale blocca la persona che deve affrontare un esame o un colloquio di lavoro, quasi a sentirsi un ostaggio di se stessi e del malessere, nonostante la preparazione e le capacità.

Spesso non si ricorda da dove sia arrivata e qualcuno pensa: “ma cosa mi sta succedendo?”, oppure “non capisco….”, oppure “ho pensato passerà, ma non è stato poi così……”, ecc.

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Altre volte invece si sa bene da dove arriva, ad esempio subito dopo o anche molto dopo un evento importante, inaspettato, improvviso, che si credeva di aver superato.

L’ansia è un disturbo diffuso nella popolazione e non risparmia bambini e giovani.

Non fa distinzione tra uomini e donne, età, estrazione sociale, professione, cultura.

Ha un’origine psicologica, ovvero personale, non sempre consapevole, e se ne può fare esperienza almeno una volta nella vita, perché non si possiede solo un corpo ed un cervello ma anche una mente che vive e prova emozioni.

Ormai tutti concordano riguardo l’esistenza inconfutabile e tangibile di una relazione tra corpo e mente: se sono preoccupata mi viene male alla testa se ho male alla testa mi preoccupo; quindi niente di strano che vi sia comunicazione tra queste parti.

Il sistema nervoso, il sistema endocrino e il sistema immunitario si influenzano a vicenda, quando non va una cosa in un sistema ne risentono anche gli altri due (ne è un esempio la ghiandola tiroidea).

Questo ad indicare quanto l’essere umano sia sensibile e sofisticato oltre che intelligente e pieno di risorse, ma con la controindicazione che non è fatto a compartimenti stagni con bottoni da premere.

Quindi se una parte prova disagio ne risentono anche le altre parti mettendo in allarme l’intero sistema.

Allo stesso modo se una persona sta meglio, si riprende anche le altre parti ne possono gioire, risentire positivamente.

Emozioni o stati d’animo non espresse o rimosse possono trovare via di sfogo ed espressione attraverso le varie parti del corpo (alcuni casi di contratture per ansia da prestazione prima di una gara, ipertensione, dermatiti, ecc.)

Tra i disturbi d’ansia si distingue:

– disturbo da attacco di panico

– disturbo d’ansia generalizzata

– disturbo acuto da stress

– disturbo post- traumatico da stress

– varie tipologie di fobie

– disturbo ossessivo-compulsivo

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Una caratteristica sofisticata dell’ansia e a volte anche della depressione cronica è il loro manifestarsi con sintomi prevalentemente fisici tanto da poter essere motivo di una diagnosi tardiva, che arriva quando finalmente si sono escluse tutte le cause fisiche attraverso le varie indagini mediche, che devono essere fatte per sicurezza, o con tutti i trattamenti della medicina.

Si può verificare anche l’inverso, ovvero una diagnosi inaspettata di malattia fisica cronica, o invalidante (ad esempio diabete) può far insorgere ansia, come reazione ad un evento inaspettato e traumatico, non voluto.

I sintomi dell’ansia

  • Si distingue un’ansia prettamente psichica che si esprime con sintomi quali:

 stato di allarme, apprensione, irrequietezza, , panico, rabbia, insicurezza, fobie, ossessioni, chiusura, timidezza, paura ,ecc.;

  •  Da un’ansia che si esprime maggiormente con sintomi fisici come:

 palpitazioni   o tachicardia, bruciore allo stomaco, nausea, difficoltà a deglutire, disturbi dell’alimentazione, diarrea, stipsi, impotenza, frigidità, vaginismo, cefalea, vertigini, tremori, parestesie, debolezza, dolori muscolari, rigidità muscolare, ecc.

Alcune persone presentano una sintomatologia mista.

Inoltre con l’andare del tempo la persona si preoccupa e agita per tutto, anche per ciò che deve ancora accadere, che accadrà, convinta che andrà tutto male.

L’ansia si può manifestare con la paura ad entrare nei supermercati, nei luoghi affollati, nel guidare, a volte nel non riuscire o non voler prendere la patente, paura degli ospedali, ecc.

Nei bambini nel rifiuto della scuola, nell’evitare gli amici ed isolarsi, nel rimandare esami, o bloccarsi prima del diploma o della laurea, ecc.

Di conseguenza la persona venendosi a trovare in una condizione di malessere e limitazione sempre più accentuata nel fare ciò che ha sempre fatto, arriva a provare tristezza, paura, senso di colpa, bassa autostima, paura di non essere capita, perché agli occhi degli altri non vi è alcuna ragione razionale, evidente che possa motivare tanta angoscia da non riuscire a controllarsi.

A volte è l’ansia a far insorgere la depressione perché la paura abbassa l’autostima e aumenta la chiusura e la tristezza e anche la rabbia, altre volte è la depressione a far insorgere l’ansia.

Ma è chiaro che la persona sta male, e ciò innesca un circolo vizioso di impedimenti ed “evitamento” che costringono a ridurre sempre di più lo spazio di azione necessario per una vita normale e tranquilla.

 

Evoluzione dell’ansia

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L’ansia non è segno di debolezza o di mancanza di volontà e motivazione.

Anzi spesso le persone ansiose sono particolarmente sensibili, creative, piene di risorse innovative.

 

 

“le persone hanno due paure fondamentali, una è quella di morire, l’altra di non valere nulla agli occhi degli altri”.

Lucio Della Seta

Dott.ssa Mazzi Edi

Psicologa Psicoterapeuta Consulente

per Fisiokinè

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