alluce valgo
Settembre 7, 2016

ALLUCE VALGO: i problemi, le soluzioni

Alluce valgo: i problemi, le soluzioni

L’alluce valgo è una condizione cronica del primo dito del piede. Essa prevede una deviazione laterale del dito a livello della sua prima articolazione, la metatarso-falangea.

È una patologia molto diffusa che colpisce decisamente più le donne rispetto agli uomini, e che può diventare molto invalidante se non trattata.

alluce valgo

ANATOMIAalluce valgo

L’alluce è costituito da sole due ossa chiamate falangi, una distale e una prossimale. Quest’ultima si articola alla sua base con la testa del primo osso metatarsale, un osso lungo che decorre nella zona dell’avampiede. È proprio questa l’articolazione coinvolta nel processo di degenerazione che porta alla formazione della deviazione in valgo.

CAUSE e SINTOMI

Le cause che determinano lo sviluppo di questa patologia sono molteplici: in primis esiste un fattore genetico che predispone, in particolare le donne, alla formazione dell’alluce valgo.

In altri casi la patologia può svilupparsi come conseguenza di altre problematiche come un assetto deviato del retropiede o altre problematiche posturali. L’utilizzo prolungato di calzature con la punta stretta o di tacchi alti non è dimostrato che ne determinino l’insorgenza, ma possono aggravarne la sintomatologia se è già in atto.

Ciò che accade a livello biomeccanico nel piede è che la testa del primo metatarso tende progressivamente ad allontanarsi dalla testa del secondo metatatarso, un’apertura detta a ventaglio, Questo induce una deviazione del primo dito verso l’interno. Il primo metatarso quindi, invece di rimanere parallelo agli altri 4, risulta deviato verso l’esterno.

Nella zona articolare si forma come conseguenza a questo processo la cosiddetta “cipolla”, o “nocetta”, che molto spesso produce una deformazione anche nella scarpa, con il rischio di indurre borsiti articolari ricorrenti, calli o infezioni cutanee.

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I sintomi principali sono il gonfiore e la deformazione graduale della zona interessata, cioè la base dell’alluce. Nei momenti di infiammazione acuta o nelle forme avanzate può esser presente dolore anche di elevata intensità.

CONSEGUENZE CLINICHE

Il processo di deformazione graduale dell’alluce produce un’erosione delle cartilagini articolari  tale per cui non solo l’alluce è spinto verso il secondo dito, fino anche alla lussazione, ma spesso si muove anche verso l’alto.

Le conseguenze di questo processo possono essere molteplici:

  • si può creare un sollevamento delle altre dita (solitamente il secondo)
  • si modifica la distribuzione del carico sulla pianta del piede
  • si sovraccaricano le altre dita con lo sviluppo di metatarsalgie
  • si modifica l’assetto del piede (verso la pronazione).

È facile poi immaginare come cambiamenti di questo genere a livello del piede possano riflettersi lungo tutto l’arto inferiore e il rachide lombare causando degli adattamenti lungo l’asse di carico.

alluce valgoalluce valgoalluce valgo

 

DIAGNOSI e TRATTAMENTO

 

La diagnosi di alluce valgo si può effettuare con una valutazione clinica in cui il medico valuta la posizione, la mobilità e i sintomi del paziente. Per avere dati più chiari in merito al grado di avanzamento della patologia è possibile effettuare un esame baropodometrico, che permette di misurare i carichi distribuiti sulla pianta del piede, e una radiografia, per verificare il grado di deformità acquisita a livello articolare.

 

Il trattamento conservativo ha lo scopo di controllare la progressione della patologia e diminuire la sintomatologia dolorosa.

È di fondamentale importanza l’uso di calzature morbide per permettere il corretto movimento del piede, senza troppo rialzo posteriore per non sovraccaricare le articolazione dell’avampiede. Utile è anche l’utilizzo di un plantare su misura per sostenere  la volta plantare e gestire in maniera corretta il carico. Esistono poi ortesi, tutori, distanziali che aiutano l’alluce  a mantenere una posizione più fisiologica e indolore.

Il trattamento fisioterapico passivo, di mobilizzazione della zona interessata, e attivo, con l’esecuzione di alcuni esercizi che coinvolgono l’alluce e il piede in toto, possono essere molto utili sia nelle prime fasi della patologia, sia in fase post- chirurgica.

Il medico specialista può prescrivere l’assunzione di farmaci antiinfiammatori per controllare il dolore, e se questi non dovessere essere sufficienti, è possibile effettuare della terapia infiltrativa in zona, con l’uso di corticosteroidi.

Per correggere invece una deformazione già acquisita si deve ricorrere ad un trattamento chirurgico.

Lo specialista ortopedico può scegliere tra varie tecniche a seconda del caso singolo. La più comune è l’esecuzione di un osteotomia, che può esser eseguita con tecnica percutanea o a cielo aperto.

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