acufene
Dicembre 4, 2017

ACUFENE – di cosa si tratta e quali sono le possibili cure?

ACUFENE

 

 

Un acufene è per definizione un disturbo uditivo costituito da diversi rumori, come fischi, ronzii o pulsazioni, che l’orecchio percepisce come fastidiosi a tal punto da influire sulla qualità della vita del soggetto che ne è affetto.

L’acufene non è classificabile come una patologia, ma è invece considerato come il sintomo di una disfunzione,  che può derivare da un insieme di cause tra cui si possono includere: intossicazioni, alterazioni osteo-articolari, infezioni, interazioni farmacologiche, fattori legati all’alimentazione, allergie nasali che alterino il drenaggio dei fluidi, esposizione a suoni con elevata intensità.

La gravità dell’acufene viene valutata con una scala che prende in considerazione i suoi effetti sui vari aspetti della vita quotidiana: alterazione delle abitudini del sonno, perdita di concentrazione, difficoltà a mantenere l’attenzione, peggioramento nell’udito.

acufene

 

 

Nella sua classificazione è possibile distinguere tra acufeni soggettivi e acufeni oggettivi.

Gli acufeni soggettivi  si individuano nei casi in cui il soggetto percepisce un suono che non è ascoltabile dall’esterno e che può essere provocato dall’interazione di molteplici fattori.

Vengono classificati in base alla sede anatomica della lesione o della malattia che li provoca: orecchio esterno (ad esempio nelle occlusioni del condotto uditivo per tappi di cerume), orecchio medio (ad esempio nelle otiti), orecchio interno (ad esempio nei traumi alla scatola cranica o negli sbalzi di pressione atmosferica).

Le cause che determinano l’insorgere dell’acufene soggettivo dell’orecchio interno sono però difficili da determinare: tra queste possiamo citare le lesioni del nervo acustico, le interazioni di alcuni farmaci o le malattie endocrine.

L’orecchio interno è la sede più frequente d’insorgenza degli acufeni, dal momento che proprio dentro il delicatissimo scheletro osseo e fibroso che costituisce il labirinto acustico è compreso l’organo dell’udito.                          

Come l’onda sonora, trasmessa dall’esterno attraverso l’orecchio medio e i liquidi labirintici, viene trasformata in impulso nervoso, così qualsiasi variazione della pressione dei liquidi labirintici (su cui si ripercuotono gli sbalzi della pressione sanguinga) e qualsiasi mutamento della loro costituzione chimico-fisica provocano impulsi esagerati che vengono percepiti dall’individuo sotto forma di sensazioni acustiche.

 

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Gli acufeni oggettivi  si presentano invece come suoni generati da fenomeni fisiologici all’interno del corpo che interessano strutture vicine all’orecchio. Tra i più comuni vi sono gli acufeni originati  da un flusso aumentato o turbolento dei vasi sanguigni, quelli dovuti ad un alterazione dell’articolazione temporo-mandibolare, gli acufeni portati dalla contrazione spastica dei muscoli masticatori (come nel Bruxismo) oppure quelli dovuti a rigidità della muscolatura cervicale, causata da problematiche posturali e peggiorata da stress e cattive abitudini.

 

 

acufene

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Poiché l’acufene riguarda anzitutto strutture auricolari, viene necessariamente inserito nelle patologie dell’orecchio, e lo specialista principalmente chiamato in causa è l’Otorinolaringoiatra. Come abbiamo visto però in molti casi nel paziente non si riscontra una precisa malattia a carico delle strutture uditive.

Nel caso in cui un approccio farmacologico non fosse risolutivo, ed un eventuale prima diagnosi con l’Otorinolaringoiatra non fosse conclusiva, le principali proposte per la cura dei sintomi dell’acufene oggettivo riguardano l’approccio riabilitativo fisioterapico ed osteopatico.

Questi ultimi vengono consigliati solo dopo un attenta valutazione di equipe, che può comprendere il coinvolgimento professionale tra dentista, fisioterapista ed osteopata, che prenda in considerazione quelle che possono essere le disfunzioni dell’articolazione temporo-mandibolare, la mala occlusione dentaria, le rigidità della muscolatura masticatoria e le alterazioni dei tessuti molli del tratto cervicale.

Tra le principali tecniche riabilitative utlizzate possiamo avere la massoterapia decontratturante, l’approccio miofasciale, l’esercizio funzionale e la rieducazione posturale.

Gli acufeni sono attualmente curabili in una percentuale elevata dei casi, anche se disporre di cure non vuol dire poter garantire la guarigione definitiva, essendo una condizione caratterizzata da episodi di ricaduta e quindi da tenere monitorata nel tempo grazie all’aiuto di uno specialista.

FKT Ilaria Bertani 

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