FISIOTERAPIA GUIDATA RUSI (Rehabilitative Ultra-Sound Imaging)

è l’acronimo inglese mediante il quale si indica la Fisioterapia Ecoguidata. 

Ma in cosa consiste questa metodologia? Proviamo a fare un po’ di chiarezza…

L’utilizzo dello strumento ecografo da parte del fisioterapista viene definito come: “procedura utilizzata per valutare la morfologia e il comportamento delle strutture muscolari a riposo o durante le attività dinamiche; metodo di trattamento che fornisce un biofeedback e permette di incrementare la funzione neuromuscolare; infine, come attività di ricerca allo scopo di migliorare la pratica clinica”. 

In termini pratici quindi, cosa succede durante una seduta di fisioterapia ecoguidata? 

A seconda della vostra patologia il terapista, oltre ad eseguire la classica valutazione con analisi del range di movimento e test specifici per identificare le strutture in disfunzione, si servirà dell’ecografo per ottenere misurazioni ancora più specifiche come lo spessore di un tendine infiammato, piuttosto che il volume di un muscolo, o lo stato di attivazione durante la contrazione. 

I dati raccolti durante la prima visita verranno poi confrontati con quelli rilevati a fine ciclo riabilitativo, o se necessario anche in fasi intermedie, per oggettivare e verificare l’efficacia dell’intervento. 

In alcuni casi è poi possibile utilizzare l’ecografo durante l’esecuzione degli esercizi terapeutici servendosi delle immagini come feedback per aiutare il paziente a capire se sta eseguendo il movimento con la corretta attivazione muscolare. Infatti, spesso capita che il dolore sia provocato dalla mancata o incorretta contrazione dei muscoli profondi (stabilizzatori) la cui attività è impercettibile o quasi ad occhio nudo.

Ma un fisioterapista può utilizzare l’ecografo?

Si, in Italia ad oggi è possibile per un terapista utilizzare questo strumento. SIRM e SIUMB sono le due principali associazioni italiane che si occupano dell’utilizzo degli ultrasuoni in ambito medico e nell’Aprile del 2018 hanno stabilito che “l’atto medico ecografico è distinto dalle altre forme di utilizzo dell’ecografo tra cui l’ecografia di supporto intesa come integrazione di altro esame”. Questo fa sì che il fisioterapista possa utilizzare questo strumento come aiuto per rendere la sua diagnosi funzionale ancora più precisa. Infine, anche l’Associazione Italiana dei Fisioterapisti si è espressa nel 2016 definendo l’ecografia a scopo riabilitativo come: “procedura utilizzata per valutare la morfologia, funzionalità del muscolo e correlati tessuti molli durante l’esercizio, le attività fisiche e per assistere l’applicazione di interventi terapeutici”.