morbo di dupuytren
Marzo 26, 2018

Morbo di Dupuytren – Condizioni, sintomi e soluzioni

MORBO DI DUPUYTREN

Il morbo di Dupuytren è caratterizzato da un ispessimento e retrazione patologica dell’aponeurosi palmare, membrana presente a livello del palmo della mano. E’ una patologia cronica e causa flessione permanente e progressiva di una o più dita della mano, provocando rigidità articolare e fra tutte le forme di deformità della mano risulta la più comune. morbo di dupuytren

E’ una patologia tipica dell’età medio-avanzata (50-60 anni), in particolare negli individui di sesso maschile del Nord Europa e analizzando quest’ultimo aspetto la genetica ha un ruolo importante nell’epidemiologia di questo morbo.  In Italia si stima che il 25% degli uomini over 50 incorrano in questa patologia e che nel 25% dei casi evolva verso forme più gravi che compromettono lo svolgimento delle attività lavorative e quotidiane. Inoltre, nel 65% dei casi può essere bilaterale e nell’ 80% colpisce il lato ulnare della mano (4° e 5° dito).

Ci sono condizioni maggiormente favorevoli allo sviluppo del morbo di Dupuytren , ad esempio:

  • Elevati livelli di glucosio nel sangue (diabete).
  • Elevata assunzione di alcolici.
  • Assunzione abituale di anticonvulsivanti, per il trattamento dell’epilessia.
  • Importanti traumi alla mano e al polso.

Doveroso comunque ricordare che incorrono in questa patologia anche persone non facenti parte delle categorie sopraelencate.

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I sintomi del morbo di Dupuytren sono:

  • Comparsa di noduli sul palmo della mano (diametro anche di 1cm) che all’inizio potrebbero essere scambiati per callosità.
  • flessione di una o più dita con progressiva perdita di flesso – estensione, fino ad arrivare all’immobilità.
  • Dolore sul palmo della mano
  • Prurito
  • Indolenzimento
  • Difficoltà ad afferrare oggetti.

Prima di sapere come intervenire su questa patologia è fondamentale il consulto specialistico (da un ortopedico), affinchè si possa diagnosticare e inquadrare al meglio lo stadio in cui ci si trova. E’ un’operazione necessaria per sapere se intervenire in maniera non chirurgica o, al contrario, con metodo chirurgico. Lo specialista valuta lo stadio della patologia secondo classificazioni ben precise in base alla gravità e sulla misura degli angoli di flessionie delle articolazioni digitali (Dal grado 0 al grado 4).

Il trattamento non chirurgico è indicato per le fasi inziali del morbo di Dupuytren e negli ultimi tempi ha fatto un notevole salto in avanti con l’utilizzo di collagene  ovvero microiniezioni localizzate in grado di sciogliere il “cordone” permettendo la completa estensione alle dita. Questa tecnica ha dato una svolta significativa all’approccio di questa patologia, in quanto riduce notevolmente i tempi di recupero del paziente, i rischi annessi e non per ultimo i costi per il SSN.  Altri metodi conservativi nelle fasi inziali possono essere l’utilizzo di tutori, la terapia radiante o la somministrazione di vitamina E.

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Nel periodo post-operatorio è di fondamentale importanza la fisioterapia, necessaria a garantire l’efficacia del trattamento chirurgico, anche per scongiurare la presentazione di recidive e per prevenire l’edema. Durante le sedute si lavora in particolare tramite esercizi ( da effettuare anche al domicilio) mirati a guarire meglio e più velocemente. Vengono effettuati massaggi di vario tipo, in particolare connettivali e sulla ferita chirurgica, ma anche sedute di terapie fisiche come ad esempio gli ultrasuoni. Per un certo periodo può essere utile anche l’utilizzo di un tutore atto a mantenere le dita estese nel periodo post-chirurgico.

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